Eva Reguzzoni

I suoi lavori, profondamente intimi, nascono da suggestioni tratte da momenti della sua vita, attimi che, vissuti attraverso l'esperienza emotiva e sensoriale, s'imprimono nella memoria in veste di ricordi preziosi. Questi ultimi sono ilterreno fertile incui ritrova gli spunti perfetti per le sue opere: la ricerca introspettiva diviene un viaggio assorto, una profonda connessione con l'inconscio che, liberato dal suo involucro, si protende nella sua spontanea gestualità. Durante il suo percorso creativo spesso utilizza tecniche e materiali diversi, spinta proprio dalla volontà di rappresentare il continuo mutamento della mente umana, dei suoi contorti percorsi e dei suoi differenti stati emotivi. Linee morbide e sinuose s'interfacciano con segmenti regolari, colori cupi, in grado di far precipitare l'osservatore nell'oblio di quel momento; si trasformano rapidamente in Eva Reguzzoni (Gallarate, 1965) dal 2009 sviluppa una personale ricerca artistica indagando la propria vita interiore attraverso un importante lavoro introspettivo. Questa ricerca l'ha portata all'elaborazione di un linguaggio personale espresso attraverso un'intima gestualità, utilizzando il disegno, il ricamo e la ceramica. Ha esposto in numerosi musei, gallerie, spazi pubblici e privati. Nel 2018 ha partecipato ad una residenza-workshop a cura dell'Associazione Culturale Arteam, presso l'Ostello "Le Stuoie" con tutor Giacomo Lusso e Carlo Sipsz. Vive e lavora a Borgo Ticino (NO) candidi segni di nuova speranza. L'osservatore non può far altro che perdersi in questo tortuoso percorso, che rispecchia e riflette l'affannarsi dell'immaginazione nella mente dell'artista stessa. Episodi fittili, presentato in questa occasione, si costituisce di piccole impressioni del fare-agire su argilla bianca ingobbiata: le tracce residue del manufatto finale svelano e trasferiscono suggestioni e idee complesse su semplici lembi di argilla.