Giornalista, saggista, copywriter. Docente di diritto allo IASSP – Istituto di Alti Studi Strategici e Politici per la Leadership, é anche critico d'arte e un appassionato comunicatore della bellezza. Le sue parole riescono a descrivere il mondo in un modo più unico che raro, rendendo tutto più leggero ed etereo; il suo linguaggio, a volte, risulta astratto e carico di una forte valenza simbolica.
Vittorio Raschetti parlando del nostro museo: mimumo è una casa di vetro per l'arte, una wunderkammer in vetrina, un monolite di meraviglie aperto sullo curiosità della città. Il dono dell'arte in un micro teatro pubblico, una caleidoscopica lanterna magica aggettante sull'anemia della città. Una cabina minimalista, un contenitore di idee in movimento, un affaccio sullo sguardo di passaggio. Pensieri che navigano in un acquario di reminiscenze da ripescare nel futuro, perché l'arte è sempre contemporanea al futuro. Un involucro di protezione messo a disposizione, perché l'arte si protegge solo offrendola in dono. Lasciarsi contagiare dall'energia simbolica, generando nuovi sguardi, educando i propri sensi all'insolito e favorendo nuove abitudini mentali, senza arrendersi alla latitanza della cultura: perché il sonno dell'attenzione genera mostri di noia. Mimumo è un luogo eccentrico, trasparente e permanente, capace di dialogare con le pietre più nobili ed antiche della città, catalizzando un campo di forze creative e rigenerando una qualità dello spazio urbano come luogo di meditazione inattesa. L'insorgere di improvvise occasioni di bellezza gratuita.
Un contenitore di materia, luce, forma, ossigeno immaginativo. Un campo di azione per interrogarsi sul senso e risvegliare una sensibilità consapevole, un territorio di sfida per gli artisti e... , per imparare a reggere l'urto delle interpretazioni dei cittadini, perché le trovate apparentemente assurde e le scommesse paradossali dell'arte contemporanea sono autentiche bussole per trovare una via d'uscita dal caos.