Ivy nasce dall'idea di glorificare ed estetizzare la decadenza fisica e psicologica del corpo, un corpo che perde la sua individualità per ergersi a simbolo, portando con sé immagini e significati. In questo modo morte, perversione, disfacimento e consunzione si ergono a nuovi baluardi di un'estetica che vuole turbare e ammaliare lo spettatore con opere dove la grafite incontra la fotografia e la pittura digitale, prendendo forma sulla seta. Questo tessuto permette alle opere di variare con l'intensità e l'inclinazione della luce e la loro leggerezza le rende sensibili agli spostamenti d'aria che generano quindi movimento nell'opera.